comunicati stampa

APPELLO ALL’ISTAT: CONTROLLARE RILEVAZIONI CARRELLO DELLA SPESA

Siamo francamente stupefatti dopo anni pesantissimi relativi all’aumento dei prezzi soprattutto quelli alimentari che l’Istat ci fornisca dati riguardanti il carrello della spesa attorno 10%.

Infatti l’ufficio studio Indagini3 di Centro Consumatori Italia, che da oltre tre anni fa rilevazioni settimanali su tali prodotti, evidenzia aumenti che variano dal 40 al 90%, percentuali che si differenziano con così grande evidenza.

Oltretutto i dati di tali aumenti sono confortati da rilevazioni di altri uffici studi e anche banalizzando ma non troppo, da testimonianze di singoli cittadini. Ecco solo alcuni esempi. I prodotti mancanti altrettanto in linea:

CAROTE 44% – CIPOLLE 57% – PATATE 48% – LIMONI 72% – RISO 51% – PASTA 46% – PANE 65% – LATTE 42% RICOTTA 75% – ZUCCHERO 49% – FETTINA CARNE 45% – POLLO 54% – UOVA 102% – MAIALE 43% – PESCE ALLEVAMENTO 85% – OLIO SEMI 43%                                                                            

Con tali percentuali, quindi, il ricarico a famiglia per spese alimentari non sarebbe di 572€ annui, bensì di almeno 2.229 € annui.

L’appello quindi che facciamo all’Istat è di fare una attenta verifica delle loro metodologie di rilevazione. Siamo certi per la serietà che contraddistingue l’Istituto Nazionale di Statistica, che ciò avverrà. Noi comunque continueremo le nostre rilevazioni. In caso di valori sottostimati o male eseguiti ricorreremo sicuramente anche ad altri strumenti per superare queste contraddizioni che comportano gravi danni informativi, con conseguenze anche sul terreno dei necessari interventi in termini di politiche economiche da adottare ed attuare – dichiara Rosario Trefiletti Presidente di CCI.