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INFLAZIONE NEL BIENNIO. SITUAZIONE SOCIALE DRAMMATICA SOLO PER L’ALIMENTAZIONE + 2340 € ANNUI

I clamorosi aumenti di prezzi e tariffe sono oramai sotto gli occhi di tutti. Dagli affitti ai mutui, dai carburanti alle tariffe balneari, dai voli arei ai trasporti in generale, ma quello che preoccupa maggiormente è che non si arrestano gli aumenti per i beni di prima necessità. Ma non solo, alla luce della diminuzione dei costi energetici e delle materie prime, si avrebbe dovuto avere un decremento relativo degli stessi prezzi dei beni di prima necessità.

Infatti il nostro Osservatorio Indagini3, che da anni rileva i prezzi dei prodotti Agro-Alimentari, registra una continuità di aumenti molto elevati che non solo porta a detrimento la qualità della vita delle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti, ma porta a una contrazione dei consumi che grava anche sulla produzione, trasformazione e intermediazione degli stessi, con conseguenze molto negative nell’intera filiera.

Esemplifichiamo come sono variati i prezzi nel biennio 2021-2022 ad oggi:

PANE  63%   PASTA 51%   LATTE  52%   RICOTTA   56%   PECORINO  43%   GRANA PADANO 35%   UOVA  90% FARINA 66%   PETTO POLLO 55%   BRACIOLE MAIALE 59%   SALUMI 56%   FETTINE MANZO 92%   ORTAGGI  63%    FRUTTA 65%. In media tenendo conto dei pesi del Paniere l’aumento percentuale complessivo si assesta attorno a un +39% della spesa agro alimentare globale annua, che prima degli aumenti si attestava a 6.000 Euro annui. Gli aumenti quindi hanno inciso dal 2022 al 2023 di una quantità pari 2.340 Euro annui in più, solo per poter desinare. Si pensi quindi la reazione delle famiglie a reddito fisso che hanno visto pensioni e salari al palo, ma soprattutto quelle in povertà o con redditi bassi a tale situazione: tagli, e ancora tagli sia nella quantità dei consumi e sia nella stessa loro qualità.

Ed allora urgono decisioni rapide soprattutto in tema di investimenti per dare lavoro e sviluppo, recupero dell’evasione fiscale che si attesta a più di 150 MLD nonchè detassazione per chi paga le tasse a partire dal taglio al cuneo fiscale, ovviamente in termini strutturali ed inoltre un serio intervento di verifica e controllo delle speculazioni in atto – sostiene Rosario Trefiletti Presidente di CCI.