INFLAZIONE NEL BIENNIO AL 15-16%. COSTI IN PIU’ PER 4.500 E A FAMIGLIA

Come avevamo già denunciato non si arrestano gli aumenti per i beni di prima necessità ed ora con la reintroduzione degli Oneri Generali di Sistema sui servizi Gas e Luce da Aprile 2023 andrà sempre peggio.

Infatti il nostro Osservatorio Indagini3 che da anni rileva i prezzi dei prodotti Agro-Alimentari registra una continuità di aumenti molto elevati che non solo porta a detrimento la qualità della vita delle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti, ma  porta a una contrazione dei consumi, sia in quantità che in qualità che grava anche sulla produzione, trasformazione e intermediazione degli stessi, con conseguenze molto negative nell’intera filiera, determinando chiusure e casse integrazioni.                                         

Esemplifichiamo come sono variati i prezzi nel biennio 2021-2022 ad oggi:

PANE  63%   PASTA 51%   LATTE  52%   RICOTTA   56%   PECORINO  43%   GRANA PADANO 35%   UOVA  90% FARINA 66%   PETTO POLLO 45%   BRACIOLE MAIALE 49%   SALUMI 56%   FETTINE MANZO 92%   ORTAGGI  43%    FRUTTA 65%

A ciò si aggiungono diminuzione dei salari reali e delle pensioni, anche a causa del forte taglio effettuato sulle della perequazione delle stesse e quindi del potere di acquisto delle famiglie falcidiato da una inflazione che nel biennio raggiungerà il 15 – 16%. Tale percentuale graverà sulle famiglie nella loro spesa per almeno 4.500 € annuali (2.400 E nel 2022 e 2.100 E nel 2023), cosa mai successa precedentemente. Ed allora urgono decisioni rapide soprattutto in tema di investimenti per dare lavoro e sviluppo, recupero dell’evasione fiscale che si attesta a più di 150 MLD, tassare gli extra-profitti nonché rendere strutturale il taglio del Cuneo Fiscale sui redditi da lavoro, oltre che fare attente verifiche e controlli su aumenti che paiono in molti casi assolutamente speculativi  –  sostiene Rosario Trefiletti Presidente di CCI.