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PESANTE TAGLIO A PEREQUAZIONE PENSIONI

In questi giorni si completa l’erogazione delle pensioni 2023 in cui, con grave rammarico dei pensionati, si registrano le cadute del potere di acquisto delle pensioni derivanti dalle norme derivanti dal taglio della “perequazione” decisa dal Governo. Le percentuali di adeguamento, nelle varie fasce di reddito, vanno a fronte di una inflazione codificata dall’ISTAT dell’8,1% nel 2022 dal 7,3% al 3,4% sino al 2,7% per le fasce più elevate. Il taglio è clamoroso e complessivamente inciderà in misura strutturale per 3,5 MLD nel 2023 e 6,8 MLD nel 2024 e a subirlo saranno circa 4 milioni di pensionati con una perdita economica nel biennio 2023-24 pari a 10,3 MLD  con una perdita secca del loro potere di acquisto di 2860 Euro ( 972 E nel 2023 e 1888 E nel 2024 ).  Se a ciò aggiungiamo che  salari e stipendi hanno avuto nel 2022 aumenti nominali dell’1,5% contro una inflazione dell’8,1% con perdite del potere di acquisto del 6,6% il quadro economico si completa in maniera molto negativa.

Tali effetti ovviamente si riverbereranno sulle famiglie in termini di peggiore qualità della vita, di minore consumi e minore sviluppo economico  – precisa Rosario Trefiletti Presidente di CCI (CentroConsumatoriItalia).