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RIDUZIONE TASSE SUI CARBURANTI SEGNALE IMPORTANTE TUTTAVIA VERIFICARE CONTROLLARE E SANZIONARE COMPORTAMENTI SPECULATIVI

Le decisioni del Governo sulla riduzione delle accise vanno nella direzione giusta, infatti lo sconto complessivo di accisa e l’IVA così ridotte porteranno ad uno sconto di 30 centesimi al litro con una ricaduta positiva per ogni pieno di benzina di 15 euro  e per un consumo mensile medio di 30 euro.

Naturalmente noi auspichiamo che tale misura possa diventare strutturale e non solo fino alla fine di Aprile, anche perché una riduzione del prezzo dei carburanti dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) far diminuire i prezzi di trasporto dei beni consumati nel paese con un risparmio in termini indiretti su base annua di ulteriori 105 euro a famiglia.

Tuttavia bisogna intervenire in maniera molto determinata sulle speculazioni che sono state messe in campo precedentemente dalle compagnie petrolifere, con aumenti del prezzo industriale che, a nostro avviso, non hanno alcuna giustificazione come già abbiamo denunciato a suo tempo.

Inoltre bisogna verificare, controllare e reprimere ulteriori speculazioni che possono essere attuate in questi giorni post-decreto. Dalle nostre rilevazioni odierne infatti si parrebbe che la filiera petrolifera nell’intero Paese si stia comportando a macchia di leopardo: distributori che vendono con la riduzione deciso dal Governo ed altri che mantengono ancora prezzi stratosferici attorno a 2,2/2,3 euro al litro di benzina e gasolio.

Chiediamo quindi alle istituzioni, a partire dalla Guardia di Finanza, di attuare quanto detto. Qualora continuassero questi effetti speculativi si ha non il rischio, ma la certezza che l’abbattimento della tassazione vada a favore di chi intende continuare a speculare con grossi guadagni sulla pelle delle famiglie e dell’intera economia nazionale. Dichiara Rosario Trefiletti –  Presidente Centro Consumatori Italia.